sabato 4 giugno 2011

STUPENDO FEDERER, IN FINALE ANCORA ROGER CONTRO RAFA

fonte immagine: www.sport.it


Se ti chiamano Re del Tennis fai fatica a pensare un giorno di dover abdicare, di dover cedere scettro e corona definitivamente. È questa fatica, è il non accettare questo amaro destino che permette a Roger Federer di sfoderare prestazioni del genere. In attesa di della finale di domenica come si fa a non spendere due righe su quel ragazzo di Basilea, che va per i 30, che ieri si è preso con una superiorità a tratti mostruosa il pass per la sua 23esima finale di uno Slam?


Viene facile, quasi quanto a lui giocare, parlare di quello visto ieri sul Philippe Chatrier. Novak Djokovic, quello che non perdeva più, quello che veniva da 43 vittorie consecutive… quello che ormai batteva sempre anche Nadal, è stato spazzato via da un Federer che ha raggiunto livelli di tennis che i giornalisti, quelli bravi, amano definire “marziani”. Quel “c’mon” strillato, con più frequenza rispetto a qualche anno fa, e quel dito alzato al cielo dopo punti mai visti prima, e che dopo di lui forse non si vedranno più, mai fatto negli anni passati stanno li a ricordare a tutti che il Re non è morto, che anche se va per la trentina lui, Re Roger, quando sta bene in campo è in grado di fare cose stratosferiche. Ieri Novak, straordinario fenomeno, passava da una crisi isterica all’altra, girandosi dopo quasi tutti i punti di Federer verso il suo angolo con la faccia di uno che non capiva cosa stesse succedendo. Stupito e forse, aggiungo io, anche ammaliato da certi colpi che non ti aspetti possano riuscire. Più volte le telecamere hanno ripreso i suoi sorrisi e i suoi sguardi carichi di stupore, amarezza e rabbia.


È la quinta finale di Federer sulla terra dello Salm parigino, tre perse contro Rafa Nadal e una vinta, due anni fa, contro Soderling. Domani al campione svizzero servirà un’altra partita perfetta per battere il mostro della terra rossa, per battere quello che più di tutti gli ha fatto male, resteranno negli occhi di tutti le lacrime di Melbourne, per battere quello che non ha permesso a Federer di essere considerato a tutti gli effetti il giocatore più forte della storia, perché comunque non lo si può nascondere sulla terra il Maiorchino è sempre stato il più forte. Il Fed-Express, come lo chiamavano quando non perdeva mai, però si è guadagnato la possibilità di fare ancora una partita perfetta per non abdicare, di creare ancora una gemma per vincere finalmente a Parigi contro Nadal… ancora una possibilità di riprendersi quella corona che il tempo e Nadal gli hanno portato via.


Cristiano Checchi

Nessun commento:

Posta un commento