lunedì 22 marzo 2010

INTER, MILAN E ROMA: IL CAMPIONATO E' ANCORA VIVO


E come per magia il campionato si è riaperto. Fino a un mese fa immaginare tutto questo sarebbe stata pura utopia. Inter, Milan e Roma raccolti in solo quattro punti poteva sembrare più un film di fantascienza che realtà. Invece il campo ci racconta di un Inter che in campionato non sa più vincere, di un Milan che ha perso la grande occasione dell’insperato sorpasso e di una Roma, che un girone fa era in zona retrocessione, a quattro punti dall’Inter con il piccolo sogno di avvicinarsi ancora di più sabato 27, quando all’Olimpico è in programma Roma - Inter.

Nel pomeriggio il Milan non è andato oltre l’1 a 1 contro un ottimo Napoli passato in vantaggio con Campagnaro, è stato poi il sempre verde Inzaghi a pareggiare i conti. In casa rossonera desta preoccupazione la situazione di Pato, il brasiliano si è di nuovo fatto male dopo e 14 minuti ha abbandonato il campo. Sorpasso fallito quindi, e a far festa è solo la Roma. I giallorossi, digerita la beffa di Livorno, hanno superato per 4 a 2 l’Udinese con una tripletta di Vucinic e un gol di Toni, dopo aver subito l’ennesima rimonta da 2-0 a 2-2, tutto questo accadeva mentre l’Inter pareggiava a Palermo per 1 a 1. I neroazzurri dopo l’impresa di Londra, che fa respirare un po’ il calcio italiano, a Palermo non hanno ripetuto la partita “perfetta” lasciando quindi ancora aperto un campionato che così vivo non ce lo saremmo mai aspettato. La delusione più grande resta ancora la Juventus, battuta anche dalla Samp con un eurogol di Cassano, i bianconeri vedono pericolosamente allontanarsi la zona Champions in favore delle due cenerentole del nostro campionato: Palermo e Sampdoria.

In coda importantissima la vittoria della Lazio sul campo de Cagliari che scava un solco di quattro punti dalla terz’ultima Atalanta, anch’essa vittoriosa a Livorno. Gli uomini di Cosmi sono cosi ora ultimi; successo anche del Siena in casa del Bologna. Per le ultime tre la salvezza ora si fa assai complicata.

Cristiano Checchi

mercoledì 10 marzo 2010

SEMAFORO VERDE AL VIA: DOMENICA SCATTA LA FORMULA 1


Con il gran Premio del Bahrein, domenica 14 marzo parte il campionato di Formula 1 che terminerà il 14 novembre ad Abu Dhabi dopo ben 19 Gran Premi. Le attese per questa nuova stagione sono molte. Innanzitutto c’è il desiderio di riscattare lo scorso campionato resosi celebre più per le vicende giudiziarie piuttosto che per gli aspetti tecnici, in seguito alla diatriba sul diffusore irregolare della Brawn Gp e al Crashgate che ha coinvolto i massimi vertici della Renault. L’ auspicio di tutti è quello di assistere ad un campionato più equilibrato. L’ anno scorso Jenson Buttun con 5 vittorie nei primi 6 Gran Premi aveva da subito messo una seria ipoteca al titolo, mentre quest’anno la lotta si preannuncia più agguerrita. I bookmakers danno favorito per la vittoria finale lo spagnolo Alonso passato quest’anno alla Ferrari. L’asturiano formerà una coppia tutta latina con Massa al rientro dopo il terribile incidente dell’anno passato. Tuttavia, le maggiori attenzioni saranno concentrate su Michael Schumacher che alla bellezza di 41 anni non ha resistito alla passione per le corse ed è stato ingaggiato dalla Mercedes, tradendo così l’amore dei tifosi del cavallino. Naturalmente, dopo un anno emblematico, anche Lewis Hamilton ha voglia di rivincita e la sua Mc Laren promette bene, visto che sul singolo giro si è dimostrata la monoposto più veloce, grazie anche all’ausilio di un’ala posteriore che le altre scuderie giudicano irregolare. Difficile, invece che Jenson Button si possa riconfermare. Il grande vantaggio tecnico di cui ha goduto l’ anno scorso è inimmaginabile quest’anno, ma il campione del mondo potrebbe giocare un ruolo molto importante per la conquista del titolo. Infine, l’ ultimo dei Top team è la Red Bull progettata da Adrian Newey. Se sulla validità della vettura non ci sono dubbi, qualche perplessità desta la riconferma di entrambi piloti, dato che il giovane Vettel si è dimostrato finora troppo acerbo per competere ad alti livelli, mentre il veterano Webber non sembra offrire migliori garanzie. In fondo al gruppone bisogna ricordare la presenza di 3 nuovi team: La Virgin, la Lotus, e l’ Hispania Racing. Queste tre “cenerentole” non sono ben viste dai grandi costruttori e soprattutto all’inizio avranno grosse difficoltà a limitare il gap che le separa dai top team. L’ aumento delle scuderie ha stravolto il sistema punti che quest’ anno s’ispira a quello adottato dal motociclismo. Il vincitore prenderà 25 punti, il secondo 18, il terzo 15 e ci sarà gloria fino al decimo classificato che potrà raccogliere un punto. Per tutti gli appassionati appuntamento a venerdì con le prime prove libere.

Giuliano Corridori

lunedì 8 marzo 2010

L’INTER NON CHIUDE I CONTI E IL MILAN SPERA ANCORA. IN FONDO: GUAIO LAZIO


fonte immagine: http://img.skysports.com

Poteva essere la domenica che avrebbe sancito la chiusura della corsa scudetto ma cosi non è stato. L’Inter per atto di compassione verso le inseguitrici o per vere e proprie difficoltà di gioco, apparse evidenti contro il Genoa, non è andata oltre lo 0 a 0 nel posticipo domenicale. Risultato che fa il paio con quello delle presunte inseguitrici. Roma e Milan nella splendida notte dell’Olimpico avevano fatto contento il solo Mourinho fermandosi a vicenda. Sulla carta quindi è solo la Roma a esser tagliata fuori trovandosi a meno sette dallo squadrone neroazzurro; il Milan, invece, continua a sperare. Il distacco è rimasto inalterato, quattro i punti che separano le milanesi. Per uno scudetto che si dice essere ancora aperto, anche se in molti dubitano nelle possibilità di non vedere l’Inter di nuovo campione, è la corsa al tanto ambito posto in Champions League ad appassionare l’Italia calcistica. Palermo, Juventus e Sampdoria sono raccolti in soli tre punti. I rosanero occupano a pieno merito la quarta piazza facendo impallidire tutto il mondo Juventino. La campagna acquisti della Juve prometteva almeno la lotta scudetto, i 50 milioni e più spesi per assicurarsi in estate i vari Cannavaro, Grosso, Melo, Diego e a gennaio Candreva sono stati una spesa imponente e la non qualificazione in Champions avrebbe delle ripercussioni fortissime. Senza gli introiti della coppa più importante una cifra simile non potrà essere usata rischiando di lasciare incompleta una squadra che perfetta non è. La Samp è l’altra bella sorpresa del campionato, partita benissimo ha saputo superare la fase di calo per poi riproporsi ad alti livelli anche senza il genio di Cassano, prima fuori per scelta tecnica e poi per infortunio. Come la corsa all’Europa che conta vede protagoniste non attese anche la lotta per non scendere nell’inferno della B vede un’intrusa d’eccellenza. La Lazio, che apriva la stagione battendo a Pechino l’Inter in Supercoppa, è a soli tre punti dal Livorno, terz’ultimo, e a cinque dall’ultimo posto occupato dal Siena. Il cambio d’allenatore non sembra aver portato la svolta come era successo ai vari Ranieri, Mazzarri, Rossi e Colomba. La situazione è delicata in caso di retrocessione sarebbero non pochi i problemi che il presidente Lotito si troverebbe a fronteggiare sia con la squadra che con l’ambiente. Lotito non è voluto dalla tifoseria e una retrocessione rischierebbe di inasprire ancora di più il rapporto che è già a livelli di tensione altissimi. Alla fine del campionato mancano ancora 11 giornate, ancora tante gioie e tante sofferenze dovranno caratterizzare le domeniche degli appassionati, non resta che augurare a tutti buon campionato.


Cristiano Checchi

lunedì 1 marzo 2010

ITALIA, UN'OLIMPIADE DAVVERO AMARA. SOLO QUINDICESIMI NEL MEDAGLIARE



Finalmente è calato il sipario. Lo strazio può terminare. Dopo 16 giorni tutt’altro che entusiasmanti per i colori italiani i giochi olimpici invernali di Vancouver abbandonano la scena e lasciano il testimone alla russa Sochi. La XXI edizione dei giochi invernali segna un passo indietro di ben 30 anni per lo sport italiano, mai così male dalla spedizione del 1980 a Lake Placid. Il bilancio è davvero magro: una medaglia d’ oro, una medaglia d’ argento, e 3 bronzi; anche la “polare” Australia ha fatto di meglio. Fortunatamente lo spettro delle zero medaglie d’ oro è stato scongiurato dal primo posto nello slalom maschile da parte del romagnolo Giuliano Razzoli che quando ormai tutto sembrava perduto ha salvato la faccia alla spedizione italiana. Il tanto vituperato sci alpino alla fine è stata la disciplina che ha deluso di meno, perché nel bilancio complessivo bisogna considerare anche i due quarti posti di Heel e Schnarf in Super G, con il podio sfuggito per questioni di centesimi. Male, anzi malissimo il pattinaggio di velocità che sconta il cattivo stato di forma di Enrico Fabris, il quale non è riuscito a ripetere gli exploit di Torino. Il fondo si aggrappa alle medaglia d’argento conquistata da Piller Cottrer nella 15km, ma la debacle della staffetta che andava sul podio da Lillehammer ’94 apre scenari oscuri per una disciplina in cui l'Italia ha da sempre fatto incetta di medaglie. Dei grandi campioni solo Zoeggeler ha saputo mantenere le aspettative andando a conquistarsi un prezioso bronzo, nonostante non abbia potuto sfruttare tutte le sue eccellenti qualità tecniche per via dell’ accorciamento della pista resosi necessario in seguito alla terribile morte del giorgiano Nodar Kumaritashvili. Di Carolina Kostner, invece, è meglio stendere un velo pietoso; venuta con intenzioni belligeranti la bolzanina ha inanellato una serie di cadute sconcertanti che non gli hanno permesso di andare oltre un misero 16° posto. Con questi giochi l’Italia si sveglia come da un incantesimo e si scopre piccola piccola. La scelta di puntare sull’esperienza dei vecchi piuttosto che sulla sfrontatezza e l’entusiasmo dei giovani non ha pagato. Arianna Fontana e Alessandro Pittin sono state due bellissime eccezioni. Ma senza programmazione, anche i miracoli possono far poco.


Giuliano Corridori

SIRIGU, BONUCCI E COSSU LE NOVITA' AZZURRE

Vecchia guardia e nuove promesse, ci sono entrambi nelle convocazioni del C.t Marcello Lippi per l’amichevole contro il Camerun di mercoledì, che sarà l’ultima amichevole prima della fine del campionato. Sono tre le novità più gustose: il portiere Sirigu del Palermo, il centrale del Bari Bonucci e il cagliaritano Cossu. Per i tre è grande la soddisfazione, merito degli ottimi risultati che stanno ottenendo sia a livello personale che di club in questa stagione. Importanti sono i ritorni di Bonera e Borriello, quest’ultimo, messi da parte gli infortuni, si sta candidando prepotentemente come vice Gilardino. L’attacco non è un problema per l’Italia, di punte la nazionale ne ha: da Gilardino a Borriello da Pazzini a Toni, con in più la querelle Amauri, che tanto utile all’Italia non sembrerebbe. Piuttosto è il ruolo di secondo punta che alla nazionale manca, ad alti livelli presentiamo i soli Di Natale e Quagliarella, il quale però non vede la porta da tempo. In quel ruolo altri candidati sono i soliti Cassano e Balotelli. Si registrano, tra gli altri, i ritorni di Montolivo e Maggio, ma s’incassa il definitivo addio di Alessandro Nesta, a confermarlo è stato proprio Marcello Lippi. Di seguito tutte le convocazioni nel dettaglio:

PORTIERI: Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari), Salvatore Sirigu (Palermo).
DIFENSORI: Daniele Bonera (Milan), Leonardo Bonucci (Bari), Fabio Cannavaro (Juventus), Mattia Cassani (Palermo), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Nicola Legrottaglie (Juventus).
CENTROCAMPISTI: Christian Maggio (Napoli), Andrea Cossu (Cagliari), Daniele De Rossi (Roma), Gennaro Gattuso (Milan), Claudio Marchisio (Juventus), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Simone Pepe (Udinese), Andrea Pirlo (Milan).
ATTACCANTI: Marco Borriello (Milan), Antonio Di Natale (Udinese), Giampaolo Pazzini (Sampdoria), Fabio Quagliarella (Napoli).

Cristiano Checchi