giovedì 26 agosto 2010

SFIDA TEDESCA PER INTER E ROMA, ANCORA IL REAL PER IL MILAN


In Champions League non era mai accaduta: Roma - Bayer Monaco è il big match del girone E della prossima Coppa Campioni. Le altre due squadre del girone dei giallorossi sono due vecchie conoscenze per gli uomini di Ranieri. La prima è il Basilea che è stata affrontata da Totti e compagni la scorsa stagione in Europa League. Mentre il Cluj sorprese la Roma all’Olimpico nel debutto della Champions 2008-2009 sconfiggendola per 2 a 1. Girone che poi fu comunque superato come capolista dalla squadra allora di Spalletti.

Il girone che vede coinvolto il Milan è quello che da solo fa la storia della Champions League. Venti coppe in ballo nel girone G dove oltre alla compagine di Allegri sono impegnati il Real Madrid di Josè Mourinho, ancora lui, l’Ajax e l’Auxerre, giustiziere dello Zenti di Spalletti. Sette le coppe del Milan, nove quelle del Real e quattro quelle dell’Ajax mai cosi tante in un solo girone.

I campioni in carica, inseriti nel gruppo A, hanno avuto un sorteggio di media difficoltà, gli avversari sono tutti nettamente inferiori ma che comunque possono creare non pochi grattacapi ai neroazzurri. Benitez & compagni hanno infatti pescato il Werder Brema, giustiziere della Sampdoria nel quarto turno preliminare, il Tottenham e i campioni d’Olanda del Twente.

Non sono impegni proibitivi per le italiane, il girone più complicato è sicuramente quello che vede impegnato il Milan. Certo la sfida al Real di Cristiano Ronaldo sarebbe più facile se Ibrahimovic diventasse davvero un giocatore del Milan. Per l’Inter si attendono i si da parte del Liverpool per Macherano e Kuijt. Ma Tottenham, Werder e Twente non spaventano di certo anche senza i due assi dei reds. Per la Roma invece sarebbe fondamentale Burdisso, che però sembra sempre più lontano da Trigoria.


Cristiano Checchi

martedì 24 agosto 2010

UNA GRANDISSIMA SAMP NON BASTA: ADDIO CHAMPIONS


Con l’onore che spetta alle più grandi squadre della storia del calcio la Sampdoria è uscita questa sera dai preliminari di Champions League. L’impresa era difficilissima ma quando mancavano 3 minuti alla fine sembra compiuta. I blucerchiati avevano annichilito i tedeschi del Werder Brema con 3 splendidi gol. È stato Rosenberg a interrompere l’incantesimo, Pizarro a trasformare una splendida notte di fine estate in un incubo. La Samp doveva rimontare il 3 a 1 subito in Germania. Era stato Pazzini con quel gol al 90 a Brema a dare un senso a questa serata. Sempre Pazzini aveva risolto la pratica nei primi 15 minuti di gioco nella sfida di stasera inventando due splendidi gol. Il secondo frutto di puro genio calcistico. Non poteva mancare la firma di Antonio Cassano, e che firma, al 85°, infatti, il talento di Bari vecchia s’inventa un gol di tacco che manda in visibilio il mondo doriano. Come detto è però arrivato Rosenberg a infrangere i sogni di gloria. La chiusura di una serate del genere non poteva essere che per il pubblico, tutti al proprio posto anche dopo il secondo gol tedesco nel primo tempo supplementare. Una lunghissima standing ovation per i giocatori autori di una partita quasi perfetta. Standing ovation ricambiata da tutti i giocatori, ultimo a mollare in campo e ultimo a uscire dal terreno di gioco è stato però il capitano Angelo Palombo. Quei minuti con gli occhi lucidi sotto le gradinate di Marassi, applaudendo chi di solito applaude, valgono più di mille parole.

Cristiano Checchi


giovedì 5 agosto 2010

FOGGIA, RITORNO AL FUTURO: CASILLO PRESIDENTE, ZEMAN ALLENATORE


FOGGIA - Si dice che il calcio abbia perso i suoi valori più romantici, abbia ammainato le sue bandiere, sia stato inghiottito dal vortice del business e dei miliardi, pardon, dei milioni. Forse è così, eppure a volte qualche storia da appassionati, da Nick Hornby e da Febbre a 90° riesce a fare capolino tra un contratto e un procuratore, tra un orecchino e una velina. Il Foggia, dovremmo dire squadra di Prima Divisione della Lega Pro ma, a proposito di romanticismo, diremo squadra di serie C1, dopo aver rischiato di non iscriversi al campionato per inadempienze finanziarie, ha trovato il suo salvatore, o per meglio dire, lo ha ritrovato: Pasquale Casillo, colui che riportò i satanelli in serie A nel 1991 e che fece vivere alla tifoseria rossonera 4 splendide stagioni nella massima serie. Ma non è tutto, perché Casillo piazza anche il colpo da maestro, la ciliegina sulla torta: richiama in panchina Zdenek Zeman, l’allenatore di quel meraviglioso, pazzo e spregiudicato Foggia dei miracoli che per due volte sfiorò la qualificazione in Coppa Uefa, e richiama come direttore sportivo Peppino Pavone, che di quel Foggia fu artefice in sede di mercato. Casillo si è detto entusiasta della conclusione positiva dell’affare e le sue prime dichiarazioni da nuovo (o vecchio, fate voi) presidente foggiano sono state: “Sono contento di questo accordo, devo ringraziare i vecchi soci perché hanno agevolato in ogni modo la chiusura della trattativa”. I tifosi del Foggia tornano a sognare, è abbastanza evidente che il primo obiettivo della società sarà quello di riportare la squadra in serie B.

Marco Milan