Dopo sette anni di attesa, il Milan torna a conquistare lo scudetto, il diciottesimo della storia per il club rossonero. Gli uomini guidati da Massimiliano Allegri in panchina, si issano in testa alla classifica fin dalle prime giornate e vi rimangono per tutto il campionato, conquistato matematicamente il 7 maggio all’Olimpico di Roma grazie al pareggio per 0-0 in casa dei giallorossi. Decisivo il derby milanese del 2 aprile alla trentunesima giornata, vinto dai rossoneri per 3-0 e che ha impedito ai cugini nerazzurri, secondi in classifica, di effettuare il sorpasso. Protagonisti in campo del successo del Milan i brasiliani Thiago Silva e Pato e lo svedese Ibrahimovic, all’ottavo scudetto consecutivo. Alle spalle dei neocampioni d’’Italia giungono i campioni uscenti dell’Inter, penalizzati da un inizio di stagione negativo che ha compromesso le possibilità di rimonta nella seconda parte della stagione quando sulla panchina interista si è seduto il brasiliano Leonardo al posto dello spagnolo Benitez, esonerato dopo la falsa partenza. L’Inter ha in ogni caso conquistato la Coppa Italia battendo nella finale dell’Olimpico di Roma il Palermo per 3-1. Terzo posto per il sorprendente Napoli di Walter Mazzarri. I partenopei, in lizza anche per lo scudetto fino a poche giornate dal termine, hanno condotto un campionato regolare grazie ad una difesa solida e ad un attacco prolifico che ha esaltato le doti dell’uruguaiano Cavani, autore di 26 reti. Il quarto posto, valido per conquistare l’accesso agli spareggi per l’ingresso in Coppa dei Campioni, se lo aggiudica l’Udinese di Guidolin, per lunghi tratti la squadra che ha espresso il miglior calcio in Italia e che ha laureato Antonio Di Natale capocannoniere per il secondo anno consecutivo grazie alle sue 28 realizzazioni. Avvincente il duello tra i friulani e le due romane, in lotta fino all’ultima giornata per il raggiungimento della quarta posizione. La Lazio si classifica quinta, seppur a pari punti con l’Udinese ma sfavorita dalla differenza reti, la Roma sesta, piazzamento deludente per una compagine che soltanto dodici mesi prima era stata ad un passo dalla vittoria del campionato. Ai giallorossi non è bastato neanche il cambio di allenatore, avvenuto in febbraio a seguito dell’incredibile sconfitta patita in casa del Genoa per 4-3 dopo essere stati in vantaggio per 3-0. In quell’occasione Ranieri rassegnò le dimissioni e la società capitolina affidò la panchina all’ex bomber romanista Vincenzo Montella. Settimo posto per la Juventus, autrice dell’ennesima stagione fallimentare che esclude i bianconeri guidati da Delneri dalle competizioni europee, in quanto la qualificazione del Palermo alla finale di Coppa Italia regala ai siciliani, giunti ottavi dietro i bianconeri, il terzo posto utile per l’accesso alla Coppa Uefa. Campionato anonimo e con pochi acuti per Fiorentina e Genoa, mentre Parma e Cagliari conquistano la salvezza senza grossi patemi. Qualche apprensione in più la vivono invece Catania, Chievo, Cesena e Bologna (penalizzato anche di 3 punti per alcune inadempienze sul pagamento degli stipendi ai calciatori), tutte salve solo nelle ultimissime battute. Così come il Lecce che raggiunge la matematica permanenza in serie A ai danni della disastrosa Sampdoria, capace non solo di passare in un anno dalla Coppa Campioni alla retrocessione, ma capace anche di realizzare un girone di ritorno vergognoso con sole due vittorie all’attivo e un improduttivo cambio di allenatore con Cavasin al posto di Di Carlo. Poco comprensibile anche la decisione della società doriana di disfarsi a gennaio dei due gioielli della squadra, Cassano e Pazzini, passati rispettivamente a Milan ed Inter, senza rimpiazzarli a dovere. Insieme alla Samp, scendono in serie B anche il Brescia, il cui ritorno nella massima serie è durato appena lo spazio di 365 giorni, e il Bari, incapace di ripetere le ottime prestazioni dell’anno passato ed ultimo in pratica dall’inizio alla fine del campionato.
Marco Milan
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