mercoledì 24 novembre 2010

ROMA-BAYERN 25 ANNI DOPO


Non era una partita ad eliminazione diretta, anche se per la Roma poco ci mancava, non era una partita di Coppe delle Coppe quella giocata ieri sera all’Olimpico, ma le due squadre erano le stesse, le stesse di un pomeriggio di 25 anni fa. Roma Bayern Monaco ancora un volta all’Olimpico, di nuovo di fronte dopo la partita d’andata stravinta dai tedeschi. Non è però quella la partita che ogni tifoso romanista entrando all’Olimpico ricorda e che vorrebbe vendicare. Chi l’ha vissuta sa cosa ha significato, chi non c’era ne ha sentito parlare. Roma Bayern Monaco 1-2 del 1985 è una partita storica, perché anche una sconfitta fa la storia di una squadra anche in una sconfitta c’è una vittoria, la vittoria che fu della Curva Sud. La Roma doveva rimontare il due a zero subito in Germania, solo l’anno prima c’era riuscita sconfiggendo tre a zero il Duunde United nella semifinale di ritorno di Coppa Campioni, serviva un’altra impresa. In campo l’impresa non riuscì, ma sugli spalti si diede vita a qualcosa di irripetibile, di magico: “che sarà sarà, ovunque di seguirem, ovunque di sosterrem che sarà sarà” cantato a squarciagola con le lacrime agli occhi per venti lunghissimi ed emozionantissimi minuti. Fu una prova d’amore che sconvolse anche quelli del Bayern. Così parlò Lattek (allenatore) dopo la partita: “Io sono rimasto sconvolto da quello che è successo all'Olimpico. In tanti anni di carriera non avevo mai visto una squadra che sta perdendo, che è eliminata, fuori dalla coppa, sostenuta così dai propri tifosi. Semplicemente meraviglioso, vorrei poterlo avere io un pubblico così. In Germania una cosa del genere non sarebbe accaduta, mai e poi mai. Che spettacolo, quasi mi sono emozionato”. Sulle stesse righe le dichiarazioni di Lerby, uno dei giocatori del Bayern Monaco di allora. Questo è stato Roma Bayern per la storia della Roma, quel 20 marzo 1985 è indelebile nella storia del tifo romanista. La Sud non è più la stessa di quel giorno, come potrebbe esserlo senza il CUCS? Come potrebbe esserlo visto che la voglia di tifare è sempre più osteggiata da provvedimenti e tessere? Ma ieri sera, come a chiudere un cerchio con quello che fu, oltre alla prestazione della squadra si è avuta una prestazione immensa del pubblico. Al 45° la Roma è sotto due a zero tutto lascia presagire ad un altro “che sarà sarà” carico di tristezza e nostalgia ma così non è stato: prima la Sud incitando dal primo minuto del secondo tempo poi Borriello, De Rossi e Totti, che quel pomeriggio aveva nove anni, hanno ribaltato tutto. Stavolta vittoria è stata, non si è sentito il coro che rese ancora più leggendaria la Sud ma solo canti di gioia per una vittoria che resterà storica proprio come quella sconfitta.

Cristiano Checchi

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