Cristiano Checchi
martedì 18 maggio 2010
TUTTO COME DA COPIONE: L'INTER ANCORA CAMPIONE ALLA ROMA TUTTI GLI ONORI
Cristiano Checchi
martedì 11 maggio 2010
CHELSEA CAMPIONE D'INGHILTERRA: E' TRIONFO ANCELOTTI
Re Carlo ha conquistato Londra, sponda Chelsea. Quando arrivi ad essere acclamato da un intero stadio, tu italiano doc vuol dire che qualcosa di importante l’hai fatto e anche molto bene. È questo quello che è accaduto a Carlo Ancelotti. Grazia all'8 a 0 sul malcapitato Wigan il tecnico emiliano ha vinto al suo primo tentativo il campionato inglese, eguagliando, grazie alla super coppa inglese vinta ad inizio campionato, l’ombra fastidiosa del predecessore, quel Josè Mourinho che a Londra ormai hanno dimenticato. Con un campionato dominato dall’inizio alla fine Re Carlo porta a casa il suo secondo scudetto in carriera, il primo fu con il Milan nel 2004. I punti conquistati sono stati 86 frutto di 27 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Questo l’ottimo bottino del Chelsea campione che dopo tre anni ha cosi spezzato il dominio del Manchester United che ha comunque chiuso con ben 85 punti. Per i blues è il quarto titolo della storia dopo quelli del 1955, del 2005 e del 2006. Per sir Carlo anche la possibilità di vincere la FA Cup nella finale contro il Portsmouth ultima in campionato. Riuscendo a conquistare il terzo titolo stagionale Ancelotti supererebbe l’operato dello specialone che al primo anno di Chelsea si era limitato a mettere in bacheca la super coppa e il campionato. Dall’Italia sono arrivati i complimenti ed è vivo l’orgoglio di avere Ancelotti sul tetto d’Inghilterra. Anche i giornalisti di sua maestà hanno parlato dello stile e della signorilità di Ancelotti, sottolineando che al Chelsea è stata ridata un immagine più simpatica, sfatando quel falso mito che chi vince deve essere per forza antipatico.
Cristiano Checchi
lunedì 3 maggio 2010
LAZIO-INTER LA PARTITA NON PARTITA... E IL MONDO CI GIUDICA
fonte immagine: http://temporeale.libero.it
Quando il tifo va ben oltre. Stavolta non si parla di tifo violento, di tifo che in realtà tifo non è, si parla dello spettacolo, anzi del non spettacolo, offerto domenica sera allo stadio Olimpico di Roma. Merito della Lazio che praticamente non ha giocato la partita. La paura di consegnare lo scudetto in mano agli odiati cugini giallorossi era veramente tanta. È cosi che abbiamo assistito, neanche tanto stupiti, a uno stadio che remava tutto dalla parte della squadra ospite, fischi a Fernando Muslera reo di aver parato troppo, fischi a Zarate per aver provato a puntare troppo verso l’area dell’Inter. Applausi ed esultanze come se ad aver segnato fosse stata la propria squadra è invece quello che è accaduto ai gol di Walter Samuel, strano il destino proprio una colonna dell’ultimo scudetto romanista, e di Thiago Motta. Un ambiente cosi particolare, se vogliamo usare questo termine soft, non ha fatto fare una bella figura al calcio italiano. Ovviamente anche all’estero si è parlato e si è commentato, non di certo positivamente, la partita che è stata più vicina ad una farsa che altro. La Roma sabato aveva fatto il proprio dovere contro un Parma mai domo che pur non avendo assolutamente nulla da chiedere al campionato, la Lazio ad esempio non è ancora matematicamente salva, ha dato tutto mettendo in campo anche un agonismo fuori dal lecito, vedi la giusta espulsione di Jimenez. La Roma ovviamente deve rimpiangere e rimuginare per la partita con la Sampdoria, dove Damato di certo non è stato autore di un arbitraggio consono, più che per quella non andata in scena domenica sera. Quello che preme fare è una costatazione su quanto il calcio ha vissuto un'altra pagina della quale non andare fieri. Atteggiamento forse anche condivisibile, quello dei tifosi (anche se non ai livelli visti: esultare per un gol contro la tua squadra quando porti la sua sciarpa è fuori da ogni immaginazione), non lo è però quello della squadra scesa in campo, a tratti era anche visibile l’imbarazzo nei volti dei giocatori interisti. Tutto forse poteva essere quantomeno limitato dalla Lega, bastava non far giocare Lazio-Inter in notturna ma almeno in contemporanea con Atalanta - Bologna, ma si sa il buon senso non sempre alberga nelle menti di chi comanda.
Cristiano Checchi